Raccontaci Genova e il suo territorio. Cosa fa la comunità (istituzioni, associazioni e abitanti) per l’accessibilità?

Genova è una città difficilissima per la sua conformazione fisica, ci sono parchi molto belli ma con poche giostre inclusive. Il Comune ha approvato poche settimane fa il PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) quindi si dovrà rendere accessibile i luoghi di accesso al pubblico. L’approvazione del PEBA è stata un grande risultato raggiunto grazie anche al lavoro della Consulta del Comune di Genova per i diritti dei disabili, in cui UILDM ha due delegati. Sono state sono state accolte le nostre richieste. Siamo felici perché ora che il PEBA è attivo verrà dato il via ad azioni per l’abbattimento delle barriere.

In generale i rapporti sono molto buoni, c’è molto dialogo tra Comune e Consulta e si cerca di trovare soluzioni insieme.
Avvertiamo la necessità di ripensare in termini di accessibilità tutti i parchi e le aree verdi, per renderli fruibili agli abitanti: non parliamo solo di bambini con disabilità, ma anche di anziani, di genitori con disabilità, genitori con carrozzine e passeggini, di persone con limitazioni motorie temporanee o permanenti. C’è molto lavoro da fare.
Il Comune ha accolto positivamente il progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara”. L’abbiamo presentato proprio nel momento in cui si stava riflettendo sul tema dell’accessibilità.  

 

Come mamma e come presidente di UILDM, quali pensi siano le urgenze attuali quando parliamo di bambini e adolescenti?

I ragazzi hanno bisogno di tornare alla normalità, di riprendere la scuola in maniera tradizionale, le attività di socializzazione e le opportunità proprie della loro età. Nella mia esperienza personale la scuola ha funzionato bene e continua a funzionare bene anche adesso, ma mi rendo conto che può non essere così per tutti. I ragazzi in questo ultimo anno hanno tirato fuori risorse e risposte importantissime! Ma arrivati a questo punto ci auguriamo di uscire da questa situazione di isolamento.

 

Perché partire dai bambini per sensibilizzare sulla disabilità?

Come mamma sono felicissima di questo progetto e della possibilità di avere degli strumenti per lavorare con i bambini e gli adolescenti. I più giovani hanno capacità di includere meglio degli adulti, vivono la disabilità in maniera diversa. Parlo per esperienza diretta. Quando mia figlia Marianna era piccola con le sue amiche organizzavano giochi a cui potessero giocare tutti.
Il gioco e il divertimento fine a sé stesso insegnano i principi essenziali della vita: la cooperazione, l’indipendenza e l’autonomia personale, aiutano a sviluppare nuove capacità. Attraverso il gioco impari a divertirti anche come si divertono gli altri.

 

Cosa state facendo con le scuole?

L’attività di sensibilizzazione nelle scuole partirà adesso, inizieremo da una scuola primaria della città. Se la situazione lo permetterà penso riusciremo a fare qualche attività anche in presenza, coinvolgendo i nostri volontari. il progetto ci servirà anche per altre scuole.

 

Raccontaci il percorso che ha portato alla scelta del parco per l’installazione dei giochi inclusivi.

I Giardini Guerra si trovano in zona Rivarolo, un quartiere popoloso che ha bisogno di segnali positivi di attenzione. Rivarolo si trova vicino al ponte Morandi, ha vissuto la tragedia nella tragedia perché è stato isolato per molto tempo dopo il crollo.
Abbiamo molto apprezzato questa possibilità, daremo un segnale positivo di speranza. Vi abitano tanti bambini, ci sono tante scuole in zona: siamo contenti perché molti bambini potranno beneficiare di questo dono. All’interno del parco c’è un giardino, un impianto sportivo, una biblioteca e un antiteatro per eventi. L’abbiamo vissuta come una bella attenzione da parte del Comune e l’abbiamo subito accolta.
Il Comune ha un secondo progetto in cantiere, un nuovo parco totalmente inclusivo con mappe sensoriali, percorsi olfattivi, accessibile e fruibile a 360 gradi. Il nostro progetto ha innescato un effetto domino positivo. Siamo felici perché sarà da stimolo per altri interventi.

 

Dal 1° febbraio è attiva la campagna UILDM “Inclusione, un gioco da ragazzi” a sostegno del progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara”.
La campagna si trova sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo e durerà fino al 30 aprile. L'obiettivo è raccogliere 30.000 euro per installare giochi e giostre accessibili nei parchi delle città di Napoli, Genova e Venezia.

 

Contribuisci anche a tu a far felici tanti bambini! Sostieni il progetto "A Scuola di inclusione: giocando si impara".