Il gioco è un aspetto fondamentale nella vita del bambino perché gli consente di crescere, scoprire e apprendere continuamente cose nuove, sviluppare la creatività, sperimentare le proprie capacità, provare emozioni, conoscere sé stesso e gli altri essendo esso la forma più naturale di socializzazione. Attraverso il gioco il bambino esprime il suo mondo interiore e si affaccia a quello degli altri.


Non sempre le condizioni ambientali e sociali permettono a tutti i bambini di giocare liberamente all’aperto o all'interno. Maggiori difficoltà le sperimentano i bambini con disabilità. Si tratta di una condizione che diventa discriminatoria nei loro confronti perché si vedono limitare in uno dei bisogni essenziali, quello di giocare e relazionarsi con i propri coetanei.

Una riflessione è in atto negli ultimi anni, partendo da dati oggettivi. Facciamo solo un esempio, per tutti: solo il 5% dei parchi e delle aree verdi è attrezzato per il gioco di tutti bambini. Ma il problema non è solo questo. Alcuni di questi aspetti sono raccontati in un documento, frutto di un lavoro condiviso tra associazioni che lavorano nel mondo della disabilità. Si tratta del “Manifesto contro la discriminazione nel gioco delle bambine e dei bambini con disabilità”, promosso da FISH. Del gruppo di lavoro hanno fatto parte Stefania Pedroni, vice presidente di UILDM, Fabio Amanti di Parent Project, Luisella Bosisio Fazi di Ledha e Nicola Tagliani di AIPD, coordinati da Laura Borghetto de L’abilità onlus. Al Manifesto hanno contribuito inoltre diversi esperti intervenuti a un laboratorio partecipato di approfondimento.

Il “Manifesto contro la discriminazione nel gioco per le bambine e i bambini con disabilità” ha lo scopo di indicare azioni concrete che le istituzioni e soprattutto il Terzo Settore e l'associazionismo devono mettere in campo per garantire che a tutti i bambini siano offerte le stesse opportunità di sviluppo attraverso l’esperienza del gioco. E così trovare modalità per contrastare la multidiscriminazione di cui i bambini con disabilità sono vittime a causa del contesto inaccessibile e delle limitazioni dovute alla disabilità.

Il Manifesto, presentato il 19 novembre 2020, alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, è suddiviso in tre parti.
Nella prima parte vuole mettere in luce i fattori di discriminazione e le conseguenze di questo atteggiamento.
Nella seconda, invece, vengono evidenziate le azioni per mettere fine alla discriminazione, creando le condizioni per una reale inclusione.
Mentre la terza parte, “Agire subito”, presenta tre azioni da mettere in atto subito.

Il Manifesto è solo un primo passo sulla lunga strada per combattere la discriminazione. Un percorso nel quale tutta la comunità è coinvolta perché si tratta di una battaglia di civiltà. È disponibile a questi link: 

- Manifesto sintesi

- Manifesto esteso

 

Anche UILDM, attraverso il suo progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara”, si impegna per creare condizioni perché tutti i bambini, con disabilità e non, possano giocare insieme in aree e parchi attrezzati.
Dal 1° febbraio è attiva la campagna UILDM “Inclusione, un gioco da ragazzi” a sostegno del progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara”.
La campagna si trova sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo e durerà fino al 30 aprile. L'obiettivo è raccogliere 30.000 euro per installare giochi e giostre accessibili nei parchi delle città di Napoli, Genova e Venezia.

 

Contribuisci anche a tu a far felici tanti bambini! Sostieni il progetto "A Scuola di inclusione: giocando si impara".